Doppia personale

Doppia mostra personale Andrea Salvi Roberto Bon

Domenica 2 ottobre 2022 alle ore 15.00 presso l’ex scuola nel suggestivo borgo di Lio Piccolo, si terrà l’inaugurazione della mostra fotografica personale di Andrea Salvi e Roberto Bon. L’esposizione sarà visitabile nei giorni di sabato e domenica dalle ore 10.00 alle ore 18.00 sino alla fine di ottobre.

Vi ricordiamo che nei giorni festivi e prefestivi nella zona di Lio Piccolo e Mesole è attiva la ZTL, per tanto non è possibile accedere con i veicoli a motore. Vi consigliamo di raggiungere la mostra in bici o utilizzando il trenino che collegherà il parcheggio del Cimitero di Treporti con il Borgo di Lio Piccolo. 

Intervista ad Andrea Salvi e Roberto Bon

Di Nevio Bozzato

Ciao Andrea, Ciao Roberto! Non avete certo bisogno di presentazioni, sia per la storica appartenenza al Circolo 200ISO che per i vostri lavori fotografici. È veramente un orgoglio avere l’opportunità di patrocinarvi in questa nuova esperienza quale la doppia personale: “Granelli di Luce” e “Forme di Paesaggio”.

Cosa ha scaturito la vostra voglia di esprimervi?

A: – Ero depresso e la difficoltà mi genera ribellione. Anche in fotografia stavo seguendo questo stato d’animo per vedere dove mi avrebbe portato. Si è consolidato in qualcosa di definito. –

R: – La voglia di mettermi in gioco e di testarmi durante il lock-down. –

Che messaggio porta dentro il titolo della vostra personale?

R: – “Forme di Paesaggio” Che il paesaggio, certe forme di paesaggio, fanno parte della nostra immaginazione inconscia da sempre. Razionalizziamo le forme di una nuvola se ci diverte. Io ho fornito un palcoscenico alla nostra fantasia in modo che l’illusione sia più facile. –

A: – “Granelli di Luce” …. Ciò che rimane della luce che rimbalza. Colori diversi e il confine netto di alcuni limiti. Nel cono d’ombra si apprezzano atmosfere ignorate. A me piace guardare queste foto, spero anche ad altri. –

Quanto tempo avete impiegato dalla scintilla iniziale alla conclusione del lavoro?

A: -Tre anni abbondanti. –

R: – Due anni. –

Cosa vi ha spinto a scegliere la cornice della Laguna e lo storico luogo di Lio Piccolo?

A: – Ho un debito con questo territorio che mi ha accolto nel 1989 in un momento difficile della mia vita. – 

R: – Anch’io arrivai da fuori in questi luoghi e non mi sono mai stancato. –

Che scelta di supporto e stampa avete fatto per l’allestimento?

A: – Riprese solo in verticale e stampa su carta fotografica a colori 30×40 con cornici bianche stesso formato senza passe-partout. –

R: – Stavolta l’allestimento è classico con cornici e passe-partout se serve, segue la dimensione e l’orientamento delle stampe, tratte dal digitale in carta fotografica. –

Cosa rappresenta per voi la fotografia?

R: – Appassionato dell’arte, nella mia fotografia trovo il modo, anche giocoso, di esprimermi. –

A: – Io amavo la tecnica fotografica, la critica e l’uso dell’immagine vennero dopo.  Il fatto di usare un buon apparecchio è già un’esperienza gratificante per un appassionato. –

C’è qualche autore a cui vi siete ispirati o che vi ha accompagnato nel vostro percorso di crescita fotografica in questi anni?

A: – Cartier Bresson per l’attimo.  Roiter per il colore. Negli anni 80 seguii Roberto Salbitani, ne conservo molte idee. Fontana mi insegnò la libertà. Ultimamente ho fatto tesoro dell’amicizia di Manfredo Manfroi, il Presidente decano della Gondola di Venezia, rigoroso critico dell’immagine. –

R: – Sono essenzialmente un paesaggista influenzato da Hansel Adam e poi convertito al colore. Per i ritratti penso alle istantanee classiche ma mi poi piacciono anche posati. –

Se dovreste mettere uno scatto – personale o conosciuto – in una capsula del tempo quale inserireste? E per quale motivo?

R: – Le cascate di Hansel Adam, il suo mito della grandiosità. –

A: – Il “Padre “di Cartier Bresson. Un centesimo di secondo ma è una foto completa, come posata. –

Cosa, o chi, vi ha fatto avvicinare al mondo della fotografia?

A: – A 12 anni vinsi una macchinetta per bambini, a 14 anni ero già cotto! –

R: – Ebbi precocemente la passione e me la portai per tutta la vita. Una spinta in più in anni recenti la ebbi dal fotografo Mirco Cattelan. –

Che messaggio volete lasciare alle nuove generazioni, dove la fotografia ha acquisito l’immediatezza dei device (cellulari, tablet) rispetto alla riflessione del mezzo fotografico classico?

R: – Non fatevi condizionare dalle chiacchiere. Le nuove tecniche sono molto più potenti ed efficaci di una volta. Usatele fino in fondo e create un nuovo linguaggio! –

A: – Finalmente potrete veicolare un contenuto senza sfinirvi con le difficoltà: alla qualità ci pensa l’apparecchio! Sfruttate appieno questo potere! –

Grazie per il tempo che mi avete dedicato e per portare in alto il nome del Circolo 200Iso da sempre! Ci vediamo alla vostra personale, certi di rimanere stupiti anche questa volta!



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