Walk tour fotografico

Lo scorso 20 maggio alcuni di noi hanno partecipato ad un walk tour fotografico a Venezia. È stata un’esperienza inconsueta, diversa dai classici corsi tenuti sinora in sede.

Sotto un cielo plumbeo e guidati da un fotografo professionista, abbiamo camminato per alcune ore alla scoperta di una Venezia diversa da quella immortalata nelle classiche foto-cartoline. Abbiamo, infatti, avuto il piacere di scoprire dei luoghi meno conosciuti, luoghi meno blasonati, lontani dai classici flussi turistici, ma non per questo privi di fascino ed interesse.

Giovanni Pasinato,

la nostra guida, ci ha accompagnato attraverso le isole della Giudecca e di Sacca Fisola dove pulsa la vita più vera della città. Questi luoghi tranquilli, dove noi ci siamo recati per la prima volta, hanno favorito il dialogo, lo scambio dei pensieri e la riflessione senza le distrazioni dei soliti ambienti più noti e frequentati della città.

Giovanni ha voluto inizialmente conoscere chi fosse il Circolo 200ISO e a quali attività si dedicasse. Successivamente ha voluto sapere che approccio avesse avuto ognuno di noi con l’arte fotografica, ci ha invitati a riflettere su cosa rappresenti per noi la fotografia e a comprendere cosa vorremmo da essa.

Citando spesso a esempio i grandi autori e le loro opere, ci ha esortati a non accontentarci di uno scatto rubato anche se realizzato seguendo i classici canoni della fotografia, ma a scavare oltre. Imparare a conoscere e studiare bene un determinato ambiente oppure la persona che vorremmo ritrarre. Dedicare del tempo al nostro soggetto, viverlo con tutti e cinque i sensi. Solo così facendo, riusciremo a cogliere tutte le sfumature che ci permetteranno di realizzare uno scatto emozionante. Una fotografia deve suscitare emozioni ogni qual volta la si guardi.

Ci ha fatto pensare a quante volte abbiamo scattato immagini che poi non siamo più tornati a guardare, ma che abbiamo facilmente archiviato. Realtà divenuta una costanza con l’avvento del digitale.

Questo tour didattico

ha assunto un valore diverso per ognuno di noi. Ciò dovuto chiaramente alla diversa preparazione e conoscenza fotografica che ogni singolo socio ha.

Nevio, ad esempio, ha constatato che spesso cerca uno scatto interessante basandosi sostanzialmente sulla tecnica e tralasciando il proprio linguaggio fotografico, relegando cioè in secondo piano ciò che sente di voler comunicare.

Secondo Francesca, da poco entrata a far parte della nostra associazione, la fotografia di Giovanni racconta le storie minori e va alla ricerca delle icone dove riconoscersi. Ha percepito nelle sue parole un’idea della fotografia intesa non come puro atto estetico, ma come atto culturale e sociale e questo l’ha colpita.

Cristina, invece, con quest’uscita sente di aver rispolverato vecchi ricordi lasciati in un cassetto e la cultura fotografica, che ritiene dover essere un caposaldo di ogni fotografo.

Andrea, affascinato da questi luoghi, ha percepito la sensazione di dover compiere una indagine interiore per scovare le motivazioni più profonde che lo portino a slegarsi da una fotografia che definisce effimera.

Mentre si stava avvicinando la fine del tour e cominciava a cadere una pioggia finissima, cresceva in noi la sensazione di aver trascorso la mattinata in compagnia di un vecchio amico, discutendo di una comune passione: la fotografia. Passione condivisa anche a tavola, poiché è stato nostro gradito ospite.

Alla fine del pranzo ci siamo congedati da Giovanni con l’intento comune di tenerci in contatto.

Noi

però, da buoni fotoamatori, abbiamo proseguito la nostra giornata all’insegna della fotografia. Dopo aver percorso un breve tratto a piedi, incuranti della pioggia, siamo saliti sul vaporetto per raggiungere l’isola di San Giorgio Maggiore. Destinazione finale: Le stanze della fotografia. In questa nuova e magnifica location inaugurata da poco e con le parole di Giovanni ancora a turbinarci in testa, siamo stati rapiti dalle opere di Ugo Mulas, L’operazione fotografica e dall’esposizione Venezia alter mundus di Alessandra Chemollo.

Due mostre che consigliamo vivamente di visitare.



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